


1 dicembre
1 dicembre
advent soundtrack
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di Edoardo Truttero
di Edoardo Truttero
di Edoardo Truttero
Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.
Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.
Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.
Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.
Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.
Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.
Vorrei dire che è stato difficile scegliere con quale pezzo iniziare questo percorso, ma in realtà è stato piuttosto semplice.
Sarà probabilmente il pezzo più ascoltato perché già dalla seconda email ci saranno molti che smetteranno di leggere o cliccheranno su “disiscriviti” in fondo alla pagina.
Quindi diciamo che i criteri che doveva rispettare la prima canzone erano due:
Deve essere un pezzo che mi piace molto e che vorrei che conoscessero più persone di quelle che già lo ascoltano.
Non deve spaventare nessuno. Vale a dire niente pezzi di 9 minuti, niente rappate serrate senza ritornelli, niente gente che urla o niente di troppo strano in generale.
La mia scelta non poteva che ricadere su una hit un po’ di nicchia, ma che a tutte le persone a cui l’ho fatta ascoltare è piaciuta: Il grande Modugno di Tutti Fenomeni.
Partiamo con il parlare un po’ dell’autore.
Da Wikipedia:
“Tutti Fenomeni, pseudonimo di Giorgio Quarzo Guarascio, è un cantautore, rapper e attore italiano.”
Già in queste poche righe c’è molto materiale per discutere, ma andiamo con ordine.
Prima di tutto chiamarlo rapper mi sembra un po’ un’esagerazione, ma d’altronde le sue prime cose le ha fatte con i Tauro Boys, quindi me lo posso accollare.
Seconda cosa, non so se si tratti di un secondo nome o di un cognome, ma che figata chiamarsi Quarzo. Fosse stato veramente un rapper, specialmente di Roma dove vanno forte i sostantivi come nomi d’arte, si sarebbe chiamato proprio Quarzo secondo me.
Terzo punto, ma non meno importante: attore.
Eh sì ragazzi, il buon Giorgio ha recitato nell’ultimo film di Pietro Castellitto “Enea”.
Bene ora che vi siete fatti un’idea di quanta droga possa aver assunto il nostro amico, possiamo passare all’analisi della canzone.
Doveroso segnalare che il brano, così come tutto questo disco e pure quello precedente, è stato prodotto da Niccolò Contessa, frontman de I Cani. Semplicemente un genio, un Re Mida musicale. Quando leggo il suo nome dei crediti di un progetto so già che sarà qualcosa di pazzesco. Ma torniamo al pezzo del nostro amico Giorgio.
La canzone ha vibes molto allegre, ma non manca di darti quel senso di nausea che ti fa venire la frase giusta che riesce a smuoverti qualcosa dentro.
Oltre alle vibes e al ritornello molto catchy, mi piace molto il gioco di comparare due categorie di persone, quasi per analogia e contrasto come nostro padre Dante Alighieri ci insegna.
Ovviamente non voglio scomodare nessun poeta stilnovista o fare paragoni folli, ma non sapevo come altro dirlo.
“C’è chi ha letto 100 libri e chi uno cento volte”
efficacissimo verso per dire che nella vita le persone possono essere abitudinarie e quindi tendenzialmente più prudenti e sedentarie, oppure possono essere più avventuriere e curiose di scoprire cose nuove piuttosto che rifugiarsi in qualcosa di conosciuto.
Mi sembra superfluo dire che si tratta di una grandissima approssimazione, ma è un buon modo di catturare l’attenzione, facendoci sentire speciali e degli intrepidi avventurieri.
Questo tipo di contrapposizioni non finiscono qui, anzi, pochi secondi dopo già parte la frase tormentone del pezzo
“C'è chi t'ha dato cento baci e chi uno molto forte”.
Ovviamente altra paraculata efficacissima per un pezzo pop: l’amore che poteva essere, ma che non è stato. Quello delle persone insoddisfatte che guardano Past Lives e piangono pensando a quella persona che amavano tanto quando erano adolescenti e che ora chissà che fine ha fatto.
Per quanto abbia appena detto che si tratti di una frase paracula, è di una potenza spaventosa, credo che sia un concetto che vale la pena approfondire. Qua si sta riassumendo in un verso interi film, interi libri che parlano di amori che non decollano e che rimangono solo un ricordo, ma nonostante la loro breve durata ci fanno pensare e ripensare a quando eravamo più giovani di qualche anno e quindi con meno problemi e più speranze per il futuro. Quindi non è tanto l’amore in sè ma forse l’età che avevamo quando abbiamo dato quel “bacio molto forte”.
La forza del pop alla fine è proprio questa: tradurre dei sentimenti in frasi semplici.
Questa frase riesce a sintetizzare anche il fatto che la stessa cosa può essere fatta in due modi totalmente diversi. Puoi dare un bacio cento volte, ma se lo fai con la persona sbagliata varrà di meno di un solo bacio con la persona giusta. E quando lo fai con la persona giusta, ti succedono varie cose:
si sfondano delle porte = scopri cose nuove
si bucano le aorte = soffri
gira e rigira, gira, giravolte = sei felice e fai cose che non avresti mai fatto
ma soprattutto resusciti Rino e il grande Modugno.
Suppongo che sia un modo di dire che l’intensità di un'emozione, seppur fugace come può essere un bacio, ti può ispirare e può farti scrivere canzoni bellissime come hanno fatto Rino Gaetano e Domenico Modugno.
L’obiettivo di un buon pezzo pop è dunque raggiunto: lasciarsi canticchiare, ma appena fai caso a cosa stai canticchiando rischi la nausea di cui parlavo all’inizio.
La seconda strofa ha degli accenni di critica sociale, a mio parere meno interessanti ed efficaci che i concetti più universali espressi prima.
Pensavo fosse più facile descrivere questo pezzo, ma credo anche che sia abbastanza autoesplicativo e di facile comprensione.
Vorrei dire che è stato difficile scegliere con quale pezzo iniziare questo percorso, ma in realtà è stato piuttosto semplice.
Sarà probabilmente il pezzo più ascoltato perché già dalla seconda email ci saranno molti che smetteranno di leggere o cliccheranno su “disiscriviti” in fondo alla pagina.
Quindi diciamo che i criteri che doveva rispettare la prima canzone erano due:
Deve essere un pezzo che mi piace molto e che vorrei che conoscessero più persone di quelle che già lo ascoltano.
Non deve spaventare nessuno. Vale a dire niente pezzi di 9 minuti, niente rappate serrate senza ritornelli, niente gente che urla o niente di troppo strano in generale.
La mia scelta non poteva che ricadere su una hit un po’ di nicchia, ma che a tutte le persone a cui l’ho fatta ascoltare è piaciuta: Il grande Modugno di Tutti Fenomeni.
Partiamo con il parlare un po’ dell’autore.
Da Wikipedia:
“Tutti Fenomeni, pseudonimo di Giorgio Quarzo Guarascio, è un cantautore, rapper e attore italiano.”
Già in queste poche righe c’è molto materiale per discutere, ma andiamo con ordine.
Prima di tutto chiamarlo rapper mi sembra un po’ un’esagerazione, ma d’altronde le sue prime cose le ha fatte con i Tauro Boys, quindi me lo posso accollare.
Seconda cosa, non so se si tratti di un secondo nome o di un cognome, ma che figata chiamarsi Quarzo. Fosse stato veramente un rapper, specialmente di Roma dove vanno forte i sostantivi come nomi d’arte, si sarebbe chiamato proprio Quarzo secondo me.
Terzo punto, ma non meno importante: attore.
Eh sì ragazzi, il buon Giorgio ha recitato nell’ultimo film di Pietro Castellitto “Enea”.
Bene ora che vi siete fatti un’idea di quanta droga possa aver assunto il nostro amico, possiamo passare all’analisi della canzone.
Doveroso segnalare che il brano, così come tutto questo disco e pure quello precedente, è stato prodotto da Niccolò Contessa, frontman de I Cani. Semplicemente un genio, un Re Mida musicale. Quando leggo il suo nome dei crediti di un progetto so già che sarà qualcosa di pazzesco. Ma torniamo al pezzo del nostro amico Giorgio.
La canzone ha vibes molto allegre, ma non manca di darti quel senso di nausea che ti fa venire la frase giusta che riesce a smuoverti qualcosa dentro.
Oltre alle vibes e al ritornello molto catchy, mi piace molto il gioco di comparare due categorie di persone, quasi per analogia e contrasto come nostro padre Dante Alighieri ci insegna.
Ovviamente non voglio scomodare nessun poeta stilnovista o fare paragoni folli, ma non sapevo come altro dirlo.
“C’è chi ha letto 100 libri e chi uno cento volte”
efficacissimo verso per dire che nella vita le persone possono essere abitudinarie e quindi tendenzialmente più prudenti e sedentarie, oppure possono essere più avventuriere e curiose di scoprire cose nuove piuttosto che rifugiarsi in qualcosa di conosciuto.
Mi sembra superfluo dire che si tratta di una grandissima approssimazione, ma è un buon modo di catturare l’attenzione, facendoci sentire speciali e degli intrepidi avventurieri.
Questo tipo di contrapposizioni non finiscono qui, anzi, pochi secondi dopo già parte la frase tormentone del pezzo
“C'è chi t'ha dato cento baci e chi uno molto forte”.
Ovviamente altra paraculata efficacissima per un pezzo pop: l’amore che poteva essere, ma che non è stato. Quello delle persone insoddisfatte che guardano Past Lives e piangono pensando a quella persona che amavano tanto quando erano adolescenti e che ora chissà che fine ha fatto.
Per quanto abbia appena detto che si tratti di una frase paracula, è di una potenza spaventosa, credo che sia un concetto che vale la pena approfondire. Qua si sta riassumendo in un verso interi film, interi libri che parlano di amori che non decollano e che rimangono solo un ricordo, ma nonostante la loro breve durata ci fanno pensare e ripensare a quando eravamo più giovani di qualche anno e quindi con meno problemi e più speranze per il futuro. Quindi non è tanto l’amore in sè ma forse l’età che avevamo quando abbiamo dato quel “bacio molto forte”.
La forza del pop alla fine è proprio questa: tradurre dei sentimenti in frasi semplici.
Questa frase riesce a sintetizzare anche il fatto che la stessa cosa può essere fatta in due modi totalmente diversi. Puoi dare un bacio cento volte, ma se lo fai con la persona sbagliata varrà di meno di un solo bacio con la persona giusta. E quando lo fai con la persona giusta, ti succedono varie cose:
si sfondano delle porte = scopri cose nuove
si bucano le aorte = soffri
gira e rigira, gira, giravolte = sei felice e fai cose che non avresti mai fatto
ma soprattutto resusciti Rino e il grande Modugno.
Suppongo che sia un modo di dire che l’intensità di un'emozione, seppur fugace come può essere un bacio, ti può ispirare e può farti scrivere canzoni bellissime come hanno fatto Rino Gaetano e Domenico Modugno.
L’obiettivo di un buon pezzo pop è dunque raggiunto: lasciarsi canticchiare, ma appena fai caso a cosa stai canticchiando rischi la nausea di cui parlavo all’inizio.
La seconda strofa ha degli accenni di critica sociale, a mio parere meno interessanti ed efficaci che i concetti più universali espressi prima.
Pensavo fosse più facile descrivere questo pezzo, ma credo anche che sia abbastanza autoesplicativo e di facile comprensione.
Vorrei dire che è stato difficile scegliere con quale pezzo iniziare questo percorso, ma in realtà è stato piuttosto semplice.
Sarà probabilmente il pezzo più ascoltato perché già dalla seconda email ci saranno molti che smetteranno di leggere o cliccheranno su “disiscriviti” in fondo alla pagina.
Quindi diciamo che i criteri che doveva rispettare la prima canzone erano due:
Deve essere un pezzo che mi piace molto e che vorrei che conoscessero più persone di quelle che già lo ascoltano.
Non deve spaventare nessuno. Vale a dire niente pezzi di 9 minuti, niente rappate serrate senza ritornelli, niente gente che urla o niente di troppo strano in generale.
La mia scelta non poteva che ricadere su una hit un po’ di nicchia, ma che a tutte le persone a cui l’ho fatta ascoltare è piaciuta: Il grande Modugno di Tutti Fenomeni.
Partiamo con il parlare un po’ dell’autore.
Da Wikipedia:
“Tutti Fenomeni, pseudonimo di Giorgio Quarzo Guarascio, è un cantautore, rapper e attore italiano.”
Già in queste poche righe c’è molto materiale per discutere, ma andiamo con ordine.
Prima di tutto chiamarlo rapper mi sembra un po’ un’esagerazione, ma d’altronde le sue prime cose le ha fatte con i Tauro Boys, quindi me lo posso accollare.
Seconda cosa, non so se si tratti di un secondo nome o di un cognome, ma che figata chiamarsi Quarzo. Fosse stato veramente un rapper, specialmente di Roma dove vanno forte i sostantivi come nomi d’arte, si sarebbe chiamato proprio Quarzo secondo me.
Terzo punto, ma non meno importante: attore.
Eh sì ragazzi, il buon Giorgio ha recitato nell’ultimo film di Pietro Castellitto “Enea”.
Bene ora che vi siete fatti un’idea di quanta droga possa aver assunto il nostro amico, possiamo passare all’analisi della canzone.
Doveroso segnalare che il brano, così come tutto questo disco e pure quello precedente, è stato prodotto da Niccolò Contessa, frontman de I Cani. Semplicemente un genio, un Re Mida musicale. Quando leggo il suo nome dei crediti di un progetto so già che sarà qualcosa di pazzesco. Ma torniamo al pezzo del nostro amico Giorgio.
La canzone ha vibes molto allegre, ma non manca di darti quel senso di nausea che ti fa venire la frase giusta che riesce a smuoverti qualcosa dentro.
Oltre alle vibes e al ritornello molto catchy, mi piace molto il gioco di comparare due categorie di persone, quasi per analogia e contrasto come nostro padre Dante Alighieri ci insegna.
Ovviamente non voglio scomodare nessun poeta stilnovista o fare paragoni folli, ma non sapevo come altro dirlo.
“C’è chi ha letto 100 libri e chi uno cento volte”
efficacissimo verso per dire che nella vita le persone possono essere abitudinarie e quindi tendenzialmente più prudenti e sedentarie, oppure possono essere più avventuriere e curiose di scoprire cose nuove piuttosto che rifugiarsi in qualcosa di conosciuto.
Mi sembra superfluo dire che si tratta di una grandissima approssimazione, ma è un buon modo di catturare l’attenzione, facendoci sentire speciali e degli intrepidi avventurieri.
Questo tipo di contrapposizioni non finiscono qui, anzi, pochi secondi dopo già parte la frase tormentone del pezzo
“C'è chi t'ha dato cento baci e chi uno molto forte”.
Ovviamente altra paraculata efficacissima per un pezzo pop: l’amore che poteva essere, ma che non è stato. Quello delle persone insoddisfatte che guardano Past Lives e piangono pensando a quella persona che amavano tanto quando erano adolescenti e che ora chissà che fine ha fatto.
Per quanto abbia appena detto che si tratti di una frase paracula, è di una potenza spaventosa, credo che sia un concetto che vale la pena approfondire. Qua si sta riassumendo in un verso interi film, interi libri che parlano di amori che non decollano e che rimangono solo un ricordo, ma nonostante la loro breve durata ci fanno pensare e ripensare a quando eravamo più giovani di qualche anno e quindi con meno problemi e più speranze per il futuro. Quindi non è tanto l’amore in sè ma forse l’età che avevamo quando abbiamo dato quel “bacio molto forte”.
La forza del pop alla fine è proprio questa: tradurre dei sentimenti in frasi semplici.
Questa frase riesce a sintetizzare anche il fatto che la stessa cosa può essere fatta in due modi totalmente diversi. Puoi dare un bacio cento volte, ma se lo fai con la persona sbagliata varrà di meno di un solo bacio con la persona giusta. E quando lo fai con la persona giusta, ti succedono varie cose:
si sfondano delle porte = scopri cose nuove
si bucano le aorte = soffri
gira e rigira, gira, giravolte = sei felice e fai cose che non avresti mai fatto
ma soprattutto resusciti Rino e il grande Modugno.
Suppongo che sia un modo di dire che l’intensità di un'emozione, seppur fugace come può essere un bacio, ti può ispirare e può farti scrivere canzoni bellissime come hanno fatto Rino Gaetano e Domenico Modugno.
L’obiettivo di un buon pezzo pop è dunque raggiunto: lasciarsi canticchiare, ma appena fai caso a cosa stai canticchiando rischi la nausea di cui parlavo all’inizio.
La seconda strofa ha degli accenni di critica sociale, a mio parere meno interessanti ed efficaci che i concetti più universali espressi prima.
Pensavo fosse più facile descrivere questo pezzo, ma credo anche che sia abbastanza autoesplicativo e di facile comprensione.
Angolo del fastidio
Angolo del fastidio
Angolo del fastidio
Ovviamente, essendo il CEO delle lamentele non potevo che esimermi dal ritagliarmi un angolo in cui mi lamento anche di cose che vi sto consigliando io stesso.
Quindi, come avrete capito, in questa sezione mi lamento. Mi lamento di cosa non mi piace nella canzone che mi piace così tanto da avervi propinato svariate righe di riflessioni.
Sarò breve, promesso. Il problema è quel bridge mezzo in inglese mezzo in italiano:
“Cerco un attimo blu, everything only for you
Poi colgo mele dall'albero e i bambini non piangono più”
Che cazzo mi significa?! Signor Guarascio e signor Contessa, insomma. Cos’è questa allungatura di brodo per evitare di saltare direttamente dal ritornello alla strofa?! Mi aspettavo francamente di più.
Ovviamente, essendo il CEO delle lamentele non potevo che esimermi dal ritagliarmi un angolo in cui mi lamento anche di cose che vi sto consigliando io stesso.
Quindi, come avrete capito, in questa sezione mi lamento. Mi lamento di cosa non mi piace nella canzone che mi piace così tanto da avervi propinato svariate righe di riflessioni.
Sarò breve, promesso. Il problema è quel bridge mezzo in inglese mezzo in italiano:
“Cerco un attimo blu, everything only for you
Poi colgo mele dall'albero e i bambini non piangono più”
Che cazzo mi significa?! Signor Guarascio e signor Contessa, insomma. Cos’è questa allungatura di brodo per evitare di saltare direttamente dal ritornello alla strofa?! Mi aspettavo francamente di più.
Trovi tutte le canzoni in questa playlist.
Un abbraccio.
Edo
Trovi tutte le canzoni in questa playlist.
Un abbraccio.
Edo
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Un abbraccio.
Edo
prossimo calendario
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144D 01H 15M 43S
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