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2 dicembre

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advent soundtrack

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di Edoardo Truttero
di Edoardo Truttero
di Edoardo Truttero

Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.

Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.

Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
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Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.

Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.

costole rotte

costole rotte

costole rotte

coez

coez

coez

Credo che tutti conosciate Coez, visto che quella hit colossale di La musica non c’è nel 2017 veniva riprodotta dappertutto. Oltre ad essersi fatto probabilmente le palle d’oro, con quella canzone è risucito ad ampliare tantissimo il suo pubblico, in un momento po’ ristagnante della sua carriera.

Infatti, con il disco prima del capolavoro di Faccio un casino, ovvero Niente che non va, sembrava che il buon Silvano avesse completato la transizione da rap a pop e abbracciato la tanto temuta musica commerciale.
Sicuramente ai suoi fan più datati questa cosa non è piaciuta molto, ma con quel disco è riuscito a tornare in auge e non essere più quello dei Brokenspeakerz che fa tutti i ritornelli ai rapper.

Voglio parlarvi di quel Coez. Di quello che ha fatto un disco pazzesco nel 2015, 2 anni prima di La musica non c’è.
Chi conosce Niente che non va probabilmente si ricorda di Jet o di Le parole più grandi. Ma come potrete aver notato, nessuno di questi due pezzi è quello che vi consiglio oggi.

La canzone del 2 dicembre è “Costole Rotte” ed è un po’ una canzone da fattoni. Sì, perché come avranno notato gli Sherlock Holmes che si nascondono fra di voi, tutta la canzone, ma soprattutto la prima strofa gioca con la polisemia di alcune parole come ‘cartina’, ‘bomba’ e ‘divisa’.

Chiaramente, c’è un riferimento non troppo velato ai pestaggi della polizia nei confronti degli spacciatori, probabilmente proprio a Stefano Cucchi, visto che era di Roma come il nostro Silvano.

Si comincia infatti subito con il ritornello, in cui ci viene fatto intendere di cosa si parlerà: costole rotte, polizia sempre puntuale per le cose inutili e ambulanze che non arrivano in tempo chissà perché.
La prima strofa invece è probabilmente quella che è stata scritta per prima perché sta tutta qui la “genialità” del pezzo, da cui poi probabilmente è scaturita l’idea di farci un’intera canzone.

Partiamo dall’inizio della prima strofa dunque.
Mi sento un po’ un coglione a spiegare queste cose, ma eccomi qua.

“Grida un uomo per strada
Venditore di fumo
Forse ha perso la strada
E non ha una cartina”


Gioco di parole fra cartina per sigarette (o altro) e cartina nel senso di cartina geografica.
Forse il gioco sarebbe venuto anche con ‘mappa’, ma sicuramente meno diretto e più difficile da mettere in rima, quindi bravo Coez.

“Vuole fare una bomba
E di certo l'accenderà
Gli farà bene, gli farà male
Certo no, non esploderà”


Qua invece il wordplay è fra 'bomba' inteso come ordigno, ma anche come canna, spinello, spliff.
Infatti il buon Silvano ci dice che “non esploderà”.
Cosa vuol dire? beh, che il nostro uomo per strada che non ha una cartina, sarà pure un drogato, ma di certo solo lui ne pagherà le conseguenze, non farà male a nessuno se non a se stesso. Infatti, come dicevamo, la bomba non esploderà.

Il ritornello mi sembra ababstanza autoesplicativo. Il nostro amico viene saccagnato di botte nella centrale di polizia come purtroppo succede spesso. Ma ne abbiamo parlato prima.

Seconda strofa.

“Esce un uomo in divisa
Forse tornerà presto
Forse quella divisa
Lo divide dal resto”


Qua si gioca con il termine ‘divisa’, nel senso di uniforme e nel senso di participio passato del verbo 'dividere'. Infatti, l’antagonista di questa storia è un uomo appartenente alle forze dell’ordine, che grazie alla sua uniforme si sente un po’ diverso dagli altri, magari al di sopra della legge perché lui stesso dovrebbe farla rispettare.
Magari quell'uniforme lo fa sentire come un supereroe che si deve mettere il costume per portare giustizia nel mondo.
Infatti:

“Prenderà la volante
Chissà dove lo porterà
A fare del bene, a fare del male
Ma di certo non volerà”


Anche se prenderà la sua volante, ovvero la sua auto, non volerà, non ha superpoteri, nonostante si senta superiore e in diritto di poter menare il povero uomo per strada che cercava una cartina per la sua bomba.

Terza strofa.

“Mentre cerca gli amici
Mentre cerca i parenti
Non ha più i suoi vestiti
Cerca a terra i suoi denti
Ma la bomba è scoppiata
I pezzi chi li raccoglierà?
Se chi dovrebbe pagare non paga
E magari libero volerà”


Beh amici, qua succede il patatrac. Il nostro amico che gira per strada viene pestato male e quando tutto finisce, a causa dei traumi, cerca di capire dove si trova. Cerca dei punti di riferimento, come possono essere i suoi amici o i suoi parenti.
Io ci vedo anche un riferimento al fatto che alla famiglia di Stefano Cucchi non era stato concesso di vederlo finché poi non l’hanno visto da morto. Ma potrebbe essere un mio svarione.

Carino il fatto di riprendere il concetto che spiegavo prima della bomba che esplode per indicare che sono stati fatti dei danni. Stavolta però la bomba non l’ha fatta scoppiare che la voleva “fabbricare”, ma chi dovrebbe “disinnescarle”.

E chi pagherà per quello che è successo? Chi raccoglierà i pezzi? Spesso e volentieri questo tipo di storie finiscono sempre insabbiate, i processi sono lunghissimi e l’attenzione mediatica svanisce piano piano, facendo poi pagare ai fautori di queste brutalità una pena ridicola se paragonata a ciò che hanno fatto. Talvolta invece,

"chi dovrebbe pagare non paga
e magari libero volerà"
.

Credo che tutti conosciate Coez, visto che quella hit colossale di La musica non c’è nel 2017 veniva riprodotta dappertutto. Oltre ad essersi fatto probabilmente le palle d’oro, con quella canzone è risucito ad ampliare tantissimo il suo pubblico, in un momento po’ ristagnante della sua carriera.

Infatti, con il disco prima del capolavoro di Faccio un casino, ovvero Niente che non va, sembrava che il buon Silvano avesse completato la transizione da rap a pop e abbracciato la tanto temuta musica commerciale.
Sicuramente ai suoi fan più datati questa cosa non è piaciuta molto, ma con quel disco è riuscito a tornare in auge e non essere più quello dei Brokenspeakerz che fa tutti i ritornelli ai rapper.

Voglio parlarvi di quel Coez. Di quello che ha fatto un disco pazzesco nel 2015, 2 anni prima di La musica non c’è.
Chi conosce Niente che non va probabilmente si ricorda di Jet o di Le parole più grandi. Ma come potrete aver notato, nessuno di questi due pezzi è quello che vi consiglio oggi.

La canzone del 2 dicembre è “Costole Rotte” ed è un po’ una canzone da fattoni. Sì, perché come avranno notato gli Sherlock Holmes che si nascondono fra di voi, tutta la canzone, ma soprattutto la prima strofa gioca con la polisemia di alcune parole come ‘cartina’, ‘bomba’ e ‘divisa’.

Chiaramente, c’è un riferimento non troppo velato ai pestaggi della polizia nei confronti degli spacciatori, probabilmente proprio a Stefano Cucchi, visto che era di Roma come il nostro Silvano.

Si comincia infatti subito con il ritornello, in cui ci viene fatto intendere di cosa si parlerà: costole rotte, polizia sempre puntuale per le cose inutili e ambulanze che non arrivano in tempo chissà perché.
La prima strofa invece è probabilmente quella che è stata scritta per prima perché sta tutta qui la “genialità” del pezzo, da cui poi probabilmente è scaturita l’idea di farci un’intera canzone.

Partiamo dall’inizio della prima strofa dunque.
Mi sento un po’ un coglione a spiegare queste cose, ma eccomi qua.

“Grida un uomo per strada
Venditore di fumo
Forse ha perso la strada
E non ha una cartina”


Gioco di parole fra cartina per sigarette (o altro) e cartina nel senso di cartina geografica.
Forse il gioco sarebbe venuto anche con ‘mappa’, ma sicuramente meno diretto e più difficile da mettere in rima, quindi bravo Coez.

“Vuole fare una bomba
E di certo l'accenderà
Gli farà bene, gli farà male
Certo no, non esploderà”


Qua invece il wordplay è fra 'bomba' inteso come ordigno, ma anche come canna, spinello, spliff.
Infatti il buon Silvano ci dice che “non esploderà”.
Cosa vuol dire? beh, che il nostro uomo per strada che non ha una cartina, sarà pure un drogato, ma di certo solo lui ne pagherà le conseguenze, non farà male a nessuno se non a se stesso. Infatti, come dicevamo, la bomba non esploderà.

Il ritornello mi sembra ababstanza autoesplicativo. Il nostro amico viene saccagnato di botte nella centrale di polizia come purtroppo succede spesso. Ma ne abbiamo parlato prima.

Seconda strofa.

“Esce un uomo in divisa
Forse tornerà presto
Forse quella divisa
Lo divide dal resto”


Qua si gioca con il termine ‘divisa’, nel senso di uniforme e nel senso di participio passato del verbo 'dividere'. Infatti, l’antagonista di questa storia è un uomo appartenente alle forze dell’ordine, che grazie alla sua uniforme si sente un po’ diverso dagli altri, magari al di sopra della legge perché lui stesso dovrebbe farla rispettare.
Magari quell'uniforme lo fa sentire come un supereroe che si deve mettere il costume per portare giustizia nel mondo.
Infatti:

“Prenderà la volante
Chissà dove lo porterà
A fare del bene, a fare del male
Ma di certo non volerà”


Anche se prenderà la sua volante, ovvero la sua auto, non volerà, non ha superpoteri, nonostante si senta superiore e in diritto di poter menare il povero uomo per strada che cercava una cartina per la sua bomba.

Terza strofa.

“Mentre cerca gli amici
Mentre cerca i parenti
Non ha più i suoi vestiti
Cerca a terra i suoi denti
Ma la bomba è scoppiata
I pezzi chi li raccoglierà?
Se chi dovrebbe pagare non paga
E magari libero volerà”


Beh amici, qua succede il patatrac. Il nostro amico che gira per strada viene pestato male e quando tutto finisce, a causa dei traumi, cerca di capire dove si trova. Cerca dei punti di riferimento, come possono essere i suoi amici o i suoi parenti.
Io ci vedo anche un riferimento al fatto che alla famiglia di Stefano Cucchi non era stato concesso di vederlo finché poi non l’hanno visto da morto. Ma potrebbe essere un mio svarione.

Carino il fatto di riprendere il concetto che spiegavo prima della bomba che esplode per indicare che sono stati fatti dei danni. Stavolta però la bomba non l’ha fatta scoppiare che la voleva “fabbricare”, ma chi dovrebbe “disinnescarle”.

E chi pagherà per quello che è successo? Chi raccoglierà i pezzi? Spesso e volentieri questo tipo di storie finiscono sempre insabbiate, i processi sono lunghissimi e l’attenzione mediatica svanisce piano piano, facendo poi pagare ai fautori di queste brutalità una pena ridicola se paragonata a ciò che hanno fatto. Talvolta invece,

"chi dovrebbe pagare non paga
e magari libero volerà"
.

Credo che tutti conosciate Coez, visto che quella hit colossale di La musica non c’è nel 2017 veniva riprodotta dappertutto. Oltre ad essersi fatto probabilmente le palle d’oro, con quella canzone è risucito ad ampliare tantissimo il suo pubblico, in un momento po’ ristagnante della sua carriera.

Infatti, con il disco prima del capolavoro di Faccio un casino, ovvero Niente che non va, sembrava che il buon Silvano avesse completato la transizione da rap a pop e abbracciato la tanto temuta musica commerciale.
Sicuramente ai suoi fan più datati questa cosa non è piaciuta molto, ma con quel disco è riuscito a tornare in auge e non essere più quello dei Brokenspeakerz che fa tutti i ritornelli ai rapper.

Voglio parlarvi di quel Coez. Di quello che ha fatto un disco pazzesco nel 2015, 2 anni prima di La musica non c’è.
Chi conosce Niente che non va probabilmente si ricorda di Jet o di Le parole più grandi. Ma come potrete aver notato, nessuno di questi due pezzi è quello che vi consiglio oggi.

La canzone del 2 dicembre è “Costole Rotte” ed è un po’ una canzone da fattoni. Sì, perché come avranno notato gli Sherlock Holmes che si nascondono fra di voi, tutta la canzone, ma soprattutto la prima strofa gioca con la polisemia di alcune parole come ‘cartina’, ‘bomba’ e ‘divisa’.

Chiaramente, c’è un riferimento non troppo velato ai pestaggi della polizia nei confronti degli spacciatori, probabilmente proprio a Stefano Cucchi, visto che era di Roma come il nostro Silvano.

Si comincia infatti subito con il ritornello, in cui ci viene fatto intendere di cosa si parlerà: costole rotte, polizia sempre puntuale per le cose inutili e ambulanze che non arrivano in tempo chissà perché.
La prima strofa invece è probabilmente quella che è stata scritta per prima perché sta tutta qui la “genialità” del pezzo, da cui poi probabilmente è scaturita l’idea di farci un’intera canzone.

Partiamo dall’inizio della prima strofa dunque.
Mi sento un po’ un coglione a spiegare queste cose, ma eccomi qua.

“Grida un uomo per strada
Venditore di fumo
Forse ha perso la strada
E non ha una cartina”


Gioco di parole fra cartina per sigarette (o altro) e cartina nel senso di cartina geografica.
Forse il gioco sarebbe venuto anche con ‘mappa’, ma sicuramente meno diretto e più difficile da mettere in rima, quindi bravo Coez.

“Vuole fare una bomba
E di certo l'accenderà
Gli farà bene, gli farà male
Certo no, non esploderà”


Qua invece il wordplay è fra 'bomba' inteso come ordigno, ma anche come canna, spinello, spliff.
Infatti il buon Silvano ci dice che “non esploderà”.
Cosa vuol dire? beh, che il nostro uomo per strada che non ha una cartina, sarà pure un drogato, ma di certo solo lui ne pagherà le conseguenze, non farà male a nessuno se non a se stesso. Infatti, come dicevamo, la bomba non esploderà.

Il ritornello mi sembra ababstanza autoesplicativo. Il nostro amico viene saccagnato di botte nella centrale di polizia come purtroppo succede spesso. Ma ne abbiamo parlato prima.

Seconda strofa.

“Esce un uomo in divisa
Forse tornerà presto
Forse quella divisa
Lo divide dal resto”


Qua si gioca con il termine ‘divisa’, nel senso di uniforme e nel senso di participio passato del verbo 'dividere'. Infatti, l’antagonista di questa storia è un uomo appartenente alle forze dell’ordine, che grazie alla sua uniforme si sente un po’ diverso dagli altri, magari al di sopra della legge perché lui stesso dovrebbe farla rispettare.
Magari quell'uniforme lo fa sentire come un supereroe che si deve mettere il costume per portare giustizia nel mondo.
Infatti:

“Prenderà la volante
Chissà dove lo porterà
A fare del bene, a fare del male
Ma di certo non volerà”


Anche se prenderà la sua volante, ovvero la sua auto, non volerà, non ha superpoteri, nonostante si senta superiore e in diritto di poter menare il povero uomo per strada che cercava una cartina per la sua bomba.

Terza strofa.

“Mentre cerca gli amici
Mentre cerca i parenti
Non ha più i suoi vestiti
Cerca a terra i suoi denti
Ma la bomba è scoppiata
I pezzi chi li raccoglierà?
Se chi dovrebbe pagare non paga
E magari libero volerà”


Beh amici, qua succede il patatrac. Il nostro amico che gira per strada viene pestato male e quando tutto finisce, a causa dei traumi, cerca di capire dove si trova. Cerca dei punti di riferimento, come possono essere i suoi amici o i suoi parenti.
Io ci vedo anche un riferimento al fatto che alla famiglia di Stefano Cucchi non era stato concesso di vederlo finché poi non l’hanno visto da morto. Ma potrebbe essere un mio svarione.

Carino il fatto di riprendere il concetto che spiegavo prima della bomba che esplode per indicare che sono stati fatti dei danni. Stavolta però la bomba non l’ha fatta scoppiare che la voleva “fabbricare”, ma chi dovrebbe “disinnescarle”.

E chi pagherà per quello che è successo? Chi raccoglierà i pezzi? Spesso e volentieri questo tipo di storie finiscono sempre insabbiate, i processi sono lunghissimi e l’attenzione mediatica svanisce piano piano, facendo poi pagare ai fautori di queste brutalità una pena ridicola se paragonata a ciò che hanno fatto. Talvolta invece,

"chi dovrebbe pagare non paga
e magari libero volerà"
.

Angolo del fastidio

Angolo del fastidio

Angolo del fastidio

C'è poco che mi turba di questa canzone. Giusto il fatto che nella seconda strofa i giochi di parole sono meno efficaci che nella prima. Nella terza proprio non ci sono.
La cosa che mi dà fastidio è più che altro che essendo così di nicchia non la sentiremo mai dal vivo perché non trova spazio fra le altre hit che ha scritto Coez.

C'è poco che mi turba di questa canzone. Giusto il fatto che nella seconda strofa i giochi di parole sono meno efficaci che nella prima. Nella terza proprio non ci sono.
La cosa che mi dà fastidio è più che altro che essendo così di nicchia non la sentiremo mai dal vivo perché non trova spazio fra le altre hit che ha scritto Coez.

Trovi tutte le canzoni in questa playlist.

Un abbraccio.
Edo

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Edo

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Un abbraccio.
Edo

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149D 12H 30M 38S

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