


13 dicembre
13 dicembre
advent soundtrack
advent soundtrack
advent soundtrack
di Edoardo Truttero
di Edoardo Truttero
di Edoardo Truttero
Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.
Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.
Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.
Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.
Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.
Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.
the cognitive trade-off hypothesis
the cognitive trade-off hypothesis
the cognitive trade-off hypothesis
viagra boys
viagra boys
viagra boys
Bene, siamo a metò strada. 12 canzoni prima di questa e 12 canzoni dopo.
Spero che fin qui abbiate ascoltato e letto con piacere e che continuerete a farlo fino a Natale.
So che non è facile starci dietro e trovare magari l'occasione giusta per ascoltare i pezzi e leggere le analisi. So anche però che c'è tra di voi chi riesce a ritagliarsi un momento tutti i giorni e questo mi rende molto felice.
Come mi capita sempre più spesso ultimamente, degli artisti non so un cazzo. Quindi skippiamo direttamente alla traccia di oggi.
Qua escono fuori i miei limiti da profano della musica, perché avrei voluto parlarvi un po’ della base, ma non ho la minima idea di che strumenti ci siano, né se sia tutto suonato. Mi limiterò a dire che è pazzesca e andrei direttamente al testo, di cui invece, di cose da dire ce ne sono un po’.
Diciamo che il titolo è abbastanza autoesplicativo.
Il concept della canzone è raccontare come gli umani si siano evoluti in ciò che siamo oggi, secondo questa Cognitive tradeoff hypothesis che è una roba che esiste davvero.
In poche parole, secondo questa ipotesi, gli esseri umani hanno trovato un compromesso in termini evolutivi, tra la loro memoria lavorativa a breve termine e delle complesse abilità linguistiche.
Infatti a quanto pare gli scimpanzé hanno una memoria migliore rispetto agli esseri umani per catturare e trattenere immediatamente stimoli visivi.
Ora che avete capito il concetto, dovreste riuscire a capire anche da soli il testo della canzone, ma io sono qui apposta per guidarvi in questo viaggio.
Dicevamo:
“Did you know
That years ago
All we had
Was sticks and stones
To make our food
And build our homes
We collected berries
And we lived in holes
And most of us lived in the trees
We counted things at incredible speeds
We lived a life of simplicity
And eatin’ on bugs and little berries”
Nella prima strofa ci viene raccontato come vivevano i nostri antenati. “We lived a life of simplicity” dicono, aggiungendo “All we had was sticks and stones”.
Ci viene detto anche che raccoglievamo e mangiavamo bacche, ma anche insetti, vivevamo in caverne e costruivamo le nostre case.
Sempre in questa strofa si parla anche di come un tempo, la maggior parte di noi, viveva sugli alberi e contava le cose con una velocità impressionante.
Finché ad un certo punto:
“We climbed down from the trees
And learned to speak”
Insomma, la discesa dagli alberi ha segnato una rottura con il resto delle scimmie e ci ha consentito di imparare a parlare tra di noi.
E cosa non da poco:
“We lost all of the hair from our bodies”
Seconda strofa.
“Our ancestors were very weak
The other chimps kicked 'em out of the trees
And they were forced to learn how to speak
In exchange for other important things”
Insomma, da sopra gli alberi ci hanno cacciati perché le altre scimmie erano più forti di noi.
Quindi ci è toccato imparare a comunicare.
Infatti:
“But once on the ground we were exposed
To lions and tigers and predators
So we learned to speak to share our strategies
On how to survive as naked monkeys”
Insomma, ora è molto più chiaro il perché abbiamo imparato a parlare. Mica perché siamo la razza più swag che esista sul pianeta o perché siamo speciali in qualche modo, ma perché avevamo bisogno di “share our strategies on how to survive as naked monkeys”. Che bello essere definiti scimmie nude. Come a dire che questa nostra capacità di comunicare tra noi, abbia causato un effetto domino che ci ha fatto sviluppare il concetto di pudore e di vergogna.
Un po’ come quando Adamo ed Eva mangiano il frutto della conoscenza del bene e del male. Infatti c’è questo passaggio della Genesi (Capitolo 3, versetto 8) in cui, dopo aver commesso il fattaccio, i due sentono Dio passeggiare nell’Eden e si nascondono. Dio cerca Adamo e gli dice “Dove sei?”, lui risponde “Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”.
Non so voi, ma io ci vedo delle analogie.
Ritornello, ma con una variazione divertente.
“We climbed down from the trees
And learned to speak
We lost our detailed short-term memories
But what's all of this got to do with me?
Is there some sort of connection to my ADD?”
Eh sì, non solo avrei preferito sapermi arrampicare sugli alberi che sentire certe stronzate che sento in giro, ma tutto questo compromesso evolutivo, cosa c’entra con noi? Non sarà mica collegato al nostro disturbo dell’attenzione?
Fondamentalmente la canzone è finita qui, perché poi ci sono solo di nuovo i due ritornelli e poi il pezzo finisce.
Quando sento pezzi di questo tipo, rimango sempre contento, perché non solo sono canticchiabili, ma si può pure imparare qualcosa se si vuole approfondire un minimo.
Non so voi, ma io non riesco a non pensare a che vita incredibile sarebbe stata quella da scimpanzè.
Bene, siamo a metò strada. 12 canzoni prima di questa e 12 canzoni dopo.
Spero che fin qui abbiate ascoltato e letto con piacere e che continuerete a farlo fino a Natale.
So che non è facile starci dietro e trovare magari l'occasione giusta per ascoltare i pezzi e leggere le analisi. So anche però che c'è tra di voi chi riesce a ritagliarsi un momento tutti i giorni e questo mi rende molto felice.
Come mi capita sempre più spesso ultimamente, degli artisti non so un cazzo. Quindi skippiamo direttamente alla traccia di oggi.
Qua escono fuori i miei limiti da profano della musica, perché avrei voluto parlarvi un po’ della base, ma non ho la minima idea di che strumenti ci siano, né se sia tutto suonato. Mi limiterò a dire che è pazzesca e andrei direttamente al testo, di cui invece, di cose da dire ce ne sono un po’.
Diciamo che il titolo è abbastanza autoesplicativo.
Il concept della canzone è raccontare come gli umani si siano evoluti in ciò che siamo oggi, secondo questa Cognitive tradeoff hypothesis che è una roba che esiste davvero.
In poche parole, secondo questa ipotesi, gli esseri umani hanno trovato un compromesso in termini evolutivi, tra la loro memoria lavorativa a breve termine e delle complesse abilità linguistiche.
Infatti a quanto pare gli scimpanzé hanno una memoria migliore rispetto agli esseri umani per catturare e trattenere immediatamente stimoli visivi.
Ora che avete capito il concetto, dovreste riuscire a capire anche da soli il testo della canzone, ma io sono qui apposta per guidarvi in questo viaggio.
Dicevamo:
“Did you know
That years ago
All we had
Was sticks and stones
To make our food
And build our homes
We collected berries
And we lived in holes
And most of us lived in the trees
We counted things at incredible speeds
We lived a life of simplicity
And eatin’ on bugs and little berries”
Nella prima strofa ci viene raccontato come vivevano i nostri antenati. “We lived a life of simplicity” dicono, aggiungendo “All we had was sticks and stones”.
Ci viene detto anche che raccoglievamo e mangiavamo bacche, ma anche insetti, vivevamo in caverne e costruivamo le nostre case.
Sempre in questa strofa si parla anche di come un tempo, la maggior parte di noi, viveva sugli alberi e contava le cose con una velocità impressionante.
Finché ad un certo punto:
“We climbed down from the trees
And learned to speak”
Insomma, la discesa dagli alberi ha segnato una rottura con il resto delle scimmie e ci ha consentito di imparare a parlare tra di noi.
E cosa non da poco:
“We lost all of the hair from our bodies”
Seconda strofa.
“Our ancestors were very weak
The other chimps kicked 'em out of the trees
And they were forced to learn how to speak
In exchange for other important things”
Insomma, da sopra gli alberi ci hanno cacciati perché le altre scimmie erano più forti di noi.
Quindi ci è toccato imparare a comunicare.
Infatti:
“But once on the ground we were exposed
To lions and tigers and predators
So we learned to speak to share our strategies
On how to survive as naked monkeys”
Insomma, ora è molto più chiaro il perché abbiamo imparato a parlare. Mica perché siamo la razza più swag che esista sul pianeta o perché siamo speciali in qualche modo, ma perché avevamo bisogno di “share our strategies on how to survive as naked monkeys”. Che bello essere definiti scimmie nude. Come a dire che questa nostra capacità di comunicare tra noi, abbia causato un effetto domino che ci ha fatto sviluppare il concetto di pudore e di vergogna.
Un po’ come quando Adamo ed Eva mangiano il frutto della conoscenza del bene e del male. Infatti c’è questo passaggio della Genesi (Capitolo 3, versetto 8) in cui, dopo aver commesso il fattaccio, i due sentono Dio passeggiare nell’Eden e si nascondono. Dio cerca Adamo e gli dice “Dove sei?”, lui risponde “Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”.
Non so voi, ma io ci vedo delle analogie.
Ritornello, ma con una variazione divertente.
“We climbed down from the trees
And learned to speak
We lost our detailed short-term memories
But what's all of this got to do with me?
Is there some sort of connection to my ADD?”
Eh sì, non solo avrei preferito sapermi arrampicare sugli alberi che sentire certe stronzate che sento in giro, ma tutto questo compromesso evolutivo, cosa c’entra con noi? Non sarà mica collegato al nostro disturbo dell’attenzione?
Fondamentalmente la canzone è finita qui, perché poi ci sono solo di nuovo i due ritornelli e poi il pezzo finisce.
Quando sento pezzi di questo tipo, rimango sempre contento, perché non solo sono canticchiabili, ma si può pure imparare qualcosa se si vuole approfondire un minimo.
Non so voi, ma io non riesco a non pensare a che vita incredibile sarebbe stata quella da scimpanzè.
Bene, siamo a metò strada. 12 canzoni prima di questa e 12 canzoni dopo.
Spero che fin qui abbiate ascoltato e letto con piacere e che continuerete a farlo fino a Natale.
So che non è facile starci dietro e trovare magari l'occasione giusta per ascoltare i pezzi e leggere le analisi. So anche però che c'è tra di voi chi riesce a ritagliarsi un momento tutti i giorni e questo mi rende molto felice.
Come mi capita sempre più spesso ultimamente, degli artisti non so un cazzo. Quindi skippiamo direttamente alla traccia di oggi.
Qua escono fuori i miei limiti da profano della musica, perché avrei voluto parlarvi un po’ della base, ma non ho la minima idea di che strumenti ci siano, né se sia tutto suonato. Mi limiterò a dire che è pazzesca e andrei direttamente al testo, di cui invece, di cose da dire ce ne sono un po’.
Diciamo che il titolo è abbastanza autoesplicativo.
Il concept della canzone è raccontare come gli umani si siano evoluti in ciò che siamo oggi, secondo questa Cognitive tradeoff hypothesis che è una roba che esiste davvero.
In poche parole, secondo questa ipotesi, gli esseri umani hanno trovato un compromesso in termini evolutivi, tra la loro memoria lavorativa a breve termine e delle complesse abilità linguistiche.
Infatti a quanto pare gli scimpanzé hanno una memoria migliore rispetto agli esseri umani per catturare e trattenere immediatamente stimoli visivi.
Ora che avete capito il concetto, dovreste riuscire a capire anche da soli il testo della canzone, ma io sono qui apposta per guidarvi in questo viaggio.
Dicevamo:
“Did you know
That years ago
All we had
Was sticks and stones
To make our food
And build our homes
We collected berries
And we lived in holes
And most of us lived in the trees
We counted things at incredible speeds
We lived a life of simplicity
And eatin’ on bugs and little berries”
Nella prima strofa ci viene raccontato come vivevano i nostri antenati. “We lived a life of simplicity” dicono, aggiungendo “All we had was sticks and stones”.
Ci viene detto anche che raccoglievamo e mangiavamo bacche, ma anche insetti, vivevamo in caverne e costruivamo le nostre case.
Sempre in questa strofa si parla anche di come un tempo, la maggior parte di noi, viveva sugli alberi e contava le cose con una velocità impressionante.
Finché ad un certo punto:
“We climbed down from the trees
And learned to speak”
Insomma, la discesa dagli alberi ha segnato una rottura con il resto delle scimmie e ci ha consentito di imparare a parlare tra di noi.
E cosa non da poco:
“We lost all of the hair from our bodies”
Seconda strofa.
“Our ancestors were very weak
The other chimps kicked 'em out of the trees
And they were forced to learn how to speak
In exchange for other important things”
Insomma, da sopra gli alberi ci hanno cacciati perché le altre scimmie erano più forti di noi.
Quindi ci è toccato imparare a comunicare.
Infatti:
“But once on the ground we were exposed
To lions and tigers and predators
So we learned to speak to share our strategies
On how to survive as naked monkeys”
Insomma, ora è molto più chiaro il perché abbiamo imparato a parlare. Mica perché siamo la razza più swag che esista sul pianeta o perché siamo speciali in qualche modo, ma perché avevamo bisogno di “share our strategies on how to survive as naked monkeys”. Che bello essere definiti scimmie nude. Come a dire che questa nostra capacità di comunicare tra noi, abbia causato un effetto domino che ci ha fatto sviluppare il concetto di pudore e di vergogna.
Un po’ come quando Adamo ed Eva mangiano il frutto della conoscenza del bene e del male. Infatti c’è questo passaggio della Genesi (Capitolo 3, versetto 8) in cui, dopo aver commesso il fattaccio, i due sentono Dio passeggiare nell’Eden e si nascondono. Dio cerca Adamo e gli dice “Dove sei?”, lui risponde “Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”.
Non so voi, ma io ci vedo delle analogie.
Ritornello, ma con una variazione divertente.
“We climbed down from the trees
And learned to speak
We lost our detailed short-term memories
But what's all of this got to do with me?
Is there some sort of connection to my ADD?”
Eh sì, non solo avrei preferito sapermi arrampicare sugli alberi che sentire certe stronzate che sento in giro, ma tutto questo compromesso evolutivo, cosa c’entra con noi? Non sarà mica collegato al nostro disturbo dell’attenzione?
Fondamentalmente la canzone è finita qui, perché poi ci sono solo di nuovo i due ritornelli e poi il pezzo finisce.
Quando sento pezzi di questo tipo, rimango sempre contento, perché non solo sono canticchiabili, ma si può pure imparare qualcosa se si vuole approfondire un minimo.
Non so voi, ma io non riesco a non pensare a che vita incredibile sarebbe stata quella da scimpanzè.
Angolo del fastidio
Angolo del fastidio
Angolo del fastidio
Beh, i nostri ragazzi si vede che non sono del mestiere, perché partono dicendo:
“Did you know”
Facendoci intendere che quello che ci stanno per raccontare sia la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità. In realtà, trattandosi di un'ipotesi, come ben sanno i nostri amici scientifici che stanno leggendo, si tratta di uno step prima di una teoria. La maggior parte delle teorie iniziano come ipotesi, ma molte ipotesi risultano false e non diventano teorie.
Quindi, cari Viagra Boys, un po' più di umiltà e di trasparenza la prossima volta.
Beh, i nostri ragazzi si vede che non sono del mestiere, perché partono dicendo:
“Did you know”
Facendoci intendere che quello che ci stanno per raccontare sia la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità. In realtà, trattandosi di un'ipotesi, come ben sanno i nostri amici scientifici che stanno leggendo, si tratta di uno step prima di una teoria. La maggior parte delle teorie iniziano come ipotesi, ma molte ipotesi risultano false e non diventano teorie.
Quindi, cari Viagra Boys, un po' più di umiltà e di trasparenza la prossima volta.
Trovi tutte le canzoni in questa playlist.
Un abbraccio.
Edo
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Un abbraccio.
Edo
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Un abbraccio.
Edo
prossimo calendario
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149D 12H 30M 38S
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