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musica

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19 dicembre

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advent soundtrack

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di Edoardo Truttero
di Edoardo Truttero
di Edoardo Truttero

Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.

Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.

Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.

Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.

Ciao a tutti e tutte, questa è Advent Soundtrack, un esperimento più che una newsletter.
Ogni giorno, fino a Natale, vi consiglierò una canzone con annessa qualche mia riflessione.
Consiglio sempre di ascoltare prima la canzone e dopo leggere quanto ho scritto in merito.
Fatemi sapere se il brano di oggi vi piace, se ve ne ha fatto venire in mente qualcuno simile o semplicemente cosa ne pensate di questa iniziativa.

Nel Box rosso, sotto al nome dell'artista, trovate 3 pulsanti per poter ascoltare la canzone su Spotify, Apple Music e su Youtube.

figlio unico

figlio unico

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irama & Rkomi feat. Ernia e Kid Yugi

irama & Rkomi feat. Ernia e Kid Yugi

irama & Rkomi feat. Ernia e Kid Yugi

Calmaaaaa! Non linciatemi! Così come il pezzo di Olivia Rodrigo, questo brano è qui per un motivo. Anzi più di uno.

Il primo è che al giorno d’oggi, nel mainstream, per poter fare più ascolti e quindi più soldi, si riempiono gli album di featuring, spesso però sono fatti tanto per fare e il risultato è quasi sempre discutibile. In questo caso invece, tutti e 4 gli artisti si sono impegnati e hanno fatto una sorta di masterclass su come si fanno i feat.

Il secondo motivo è che prima della canzone c’è uno skit incredibile. Una lezione di vita detta con la voce calda di Ernia. Meglio di così non si poteva.

Lo skit è il seguente:

“E quindi pensi di essere un figlio unico?
Di essere all'altezza
Allora suda, ragazzo, suda
E quando torni a casa, piangi, ragazzo, piangi
Perché non ce l'hai fatta
Ed è solo così che per un caso fortuito
Per un incredibile allineamento di pianeti, potresti riuscirci”


Sicuramente qua non c’è niente di così profondo, però parliamo comunque di un ottimo consiglio da parte di chi è riuscito a fare qualcosa nella propria vita.
Devo dire che se le stesse parole fossero uscite dalla bocca da uno degli altri 3, non penso che ci avrei dato troppo peso.

In poche parole Ernia ci sta dicendo di impegnarci e di non arrenderci. Sembra banale, lo so, ma è il modo in cui ce lo dice che fa la differenza. Perché comunque ci sta facendo capire che le cose non dipendono solo da noi, ma che noi dobbiamo fare sempre il massimo. Altrimenti quando sarà il nostro momento, se ci sarà un nostro momento, rischieremo di bruciarci quest’opportunità.

Non solo, ma ci sta dicendo che se ci sentiamo veramente portati per qualcosa, dei figli unici, l’unico modo per far sì che il mondo intero se ne accorga è continuare a impegnarci, a sudare, a piangere e a continuare ad insistere finché non si allineeranno i pianeti e riusciremo ad emergere.

Ma ora andiamo avanti con la canzone.
Ho pensato di evidenziare un passaggio per ogni strofa, quelli che mi hanno colpito di più.

Andiamo in ordine di apparizione, quindi iniziamo con Ernia.
A parte la cazzimma con cui rappa che da sola basta tenere in piedi la sua strofa, ma mi ha particolarmente colpito questa barra.

“Crudi di mare nell'ugola, l'Olandese Volante”

Qualche verso prima parlava di mangiare tonno dalla scatola ed è abbastanza evidente che voglia dirci che con il tempo è cambiato il suo modo di mangiare il pesce. Dal tonno in scatola che usa come simbolo di povertà, ai frutti di mare, che sono un po’ un simbolo di ricchezza.
Ma non è per questo che mi ha colpito. Mentre mi arrovellavo su cosa cazzo c’entrasse l’Olandese Volante, ho pensato al fatto che è anche una nave nel film ‘Pirati dei Caraibi’. Nel film appaiono questi esseri, mezzi umani e mezzi creature marine, coperti di gusci e di molluschi, pure sulla zona del collo e quindi verosimilmente pure nella gola. Essendo i frutti di mare, fondamentalmente molluschi, secondo me la reference è proprio quella. Ha i frutti di mare nell'ugola (perché li mangia) come i tizi che stanno sull'Olandese Volante.

La strofa di Irama, come le altre del resto, è un bell’ego-trip. Non particolarmente brillante dal punto di vista lirico, ma ditemi quando mai avete sentito uno uscito da Amici rappare con così tanta foga e arroganza. In particolare mi piace molto il modo in cui dice:

“Ci ho messo le radici dentro questa top five”

Effettivamente, non molti possono dire questa cosa senza dire una menzogna. Irama è uno di questi pochi, perché praticamente qualsiasi cosa faccia uscire, va subito alta in classifica. Non ci sorprendiamo neanche più che stia lì, perché ci sta da così tanto tempo che sembra che abbia messo le radici.

La strofa di Rkomi è scritta benissimo e c’è poco da dire, i versi che vi riporto sono molti, ma ve li spiegherò brevemente.

“Tu fai quello che non cambia perché non sai fare altro
Se ci penso, sarebbe molto peggio
Parlare del quartiere coi milioni nell'home banking
Non era vendere, il punto era non sedersi
Per fare lo stesso album, ripetersi quindici anni
Baby, parlo di sesso perché adesso
È tutto ciò che faccio dopo anni a fare la guerra
A te che manca il me di certi tempi
Non c'era un gran rapporto a ripensarci, mi chiedo cosa ti manchi
Il rap di oggi è un parente un po' ripetitivo
Sfrutta vecchie esperienze perché non ha più teorie”


Affronta una tematica comunissima nella musica, ovvero i fan che rimproverano agli artisti di non essere più quelli degli esordi e di essersi venduti, ma soprattutto di essere cambiati.

Rkomi dice tutte queste cose, ma fondamentalmente il messaggio è che se ora la sua vita è cambiata da quando ha iniziato a fare musica, è giusto che parli di quello che vive ora. Sarebbe abbastanza ridicolo, oltre che poco credibile, continuare a parlare delle stesse cose. Chi lo fa per tutta la carriera è perché sa fare solo quello e sembra un po’ come quello zio che racconta solo cose di quando era giovane, ingigantendo ogni storia per renderla più accattivante, ma di fatto ora quello di cui parla non gli appartiene più e noi ci siamo pure stancati di sentire sempre le stesse cose.

Poi arriva Kid Yugi, che secondo me ha fatto un po’ troppe strofe in questi due anni e ho paura che sia stato spremuto un po’ troppo dall’industria. Ha fatto feat un po’ con chiunque, alcuni se li poteva proprio risparmiare, ma quasi sempre ha mantenuto degli standard molto alti, sia a livello di punchline che di contenuto.

Una volta avevo letto da qualche parte che ogni 3 anni, nel rap italiano, nasce un fiore dal cemento. Inteso come se da un quartiere, in mezzo alle tematiche di strada e da una situazione disagiata, esca un rapper con una penna più sensibile e più poetica rispetto a quella dei suoi colleghi che emergono con lui.

È iniziato tutto nel 2013 con Barabba Mixtape di Achille Lauro, poi nel 2016 è uscito Tedua con Orange County, tre anni dopo è successo di nuovo con Scialla Semper di Massimo Pericolo e infine, nel 2022 con The Globe con Kid Yugi.
Quando lessi questa cosa, era sicuramente prima del 2022, ma forse pure prima del 2019, quindi io ci credo che l’anno prossimo avremo un altro fenomeno del genere.

Ma torniamo alla canzone.
Il verso che vi riporto di Kid Yugi è il seguente:

“Cristo si è fermato ad Eboli, io abito più giù”

‘Cristo si è fermato ad Eboli’ è il titolo di un romanzo di Carlo Levi che non ho letto, ma che se non ho capito male parla delle condizioni disumane in cui vivevano i contadini del sud Italia nel primissimo dopoguerra. Kid Yugi è originario di Massafra, in provincia di Taranto, che geograficamente è più a sud di Eboli che invece si trova in provincia di Salerno.
Questo vuol dire che se Cristo si è fermato ad Eboli, come diceva Levi, visto che le condizioni di vita dei più poveri erano disagiate ed arretrate, lui vive ancora più giù di lì. Quindi ci sta dicendo che viene da un posto, se possibile più arretrato e disagiato. Insomma più lontano e più dimenticato da Dio.

Calmaaaaa! Non linciatemi! Così come il pezzo di Olivia Rodrigo, questo brano è qui per un motivo. Anzi più di uno.

Il primo è che al giorno d’oggi, nel mainstream, per poter fare più ascolti e quindi più soldi, si riempiono gli album di featuring, spesso però sono fatti tanto per fare e il risultato è quasi sempre discutibile. In questo caso invece, tutti e 4 gli artisti si sono impegnati e hanno fatto una sorta di masterclass su come si fanno i feat.

Il secondo motivo è che prima della canzone c’è uno skit incredibile. Una lezione di vita detta con la voce calda di Ernia. Meglio di così non si poteva.

Lo skit è il seguente:

“E quindi pensi di essere un figlio unico?
Di essere all'altezza
Allora suda, ragazzo, suda
E quando torni a casa, piangi, ragazzo, piangi
Perché non ce l'hai fatta
Ed è solo così che per un caso fortuito
Per un incredibile allineamento di pianeti, potresti riuscirci”


Sicuramente qua non c’è niente di così profondo, però parliamo comunque di un ottimo consiglio da parte di chi è riuscito a fare qualcosa nella propria vita.
Devo dire che se le stesse parole fossero uscite dalla bocca da uno degli altri 3, non penso che ci avrei dato troppo peso.

In poche parole Ernia ci sta dicendo di impegnarci e di non arrenderci. Sembra banale, lo so, ma è il modo in cui ce lo dice che fa la differenza. Perché comunque ci sta facendo capire che le cose non dipendono solo da noi, ma che noi dobbiamo fare sempre il massimo. Altrimenti quando sarà il nostro momento, se ci sarà un nostro momento, rischieremo di bruciarci quest’opportunità.

Non solo, ma ci sta dicendo che se ci sentiamo veramente portati per qualcosa, dei figli unici, l’unico modo per far sì che il mondo intero se ne accorga è continuare a impegnarci, a sudare, a piangere e a continuare ad insistere finché non si allineeranno i pianeti e riusciremo ad emergere.

Ma ora andiamo avanti con la canzone.
Ho pensato di evidenziare un passaggio per ogni strofa, quelli che mi hanno colpito di più.

Andiamo in ordine di apparizione, quindi iniziamo con Ernia.
A parte la cazzimma con cui rappa che da sola basta tenere in piedi la sua strofa, ma mi ha particolarmente colpito questa barra.

“Crudi di mare nell'ugola, l'Olandese Volante”

Qualche verso prima parlava di mangiare tonno dalla scatola ed è abbastanza evidente che voglia dirci che con il tempo è cambiato il suo modo di mangiare il pesce. Dal tonno in scatola che usa come simbolo di povertà, ai frutti di mare, che sono un po’ un simbolo di ricchezza.
Ma non è per questo che mi ha colpito. Mentre mi arrovellavo su cosa cazzo c’entrasse l’Olandese Volante, ho pensato al fatto che è anche una nave nel film ‘Pirati dei Caraibi’. Nel film appaiono questi esseri, mezzi umani e mezzi creature marine, coperti di gusci e di molluschi, pure sulla zona del collo e quindi verosimilmente pure nella gola. Essendo i frutti di mare, fondamentalmente molluschi, secondo me la reference è proprio quella. Ha i frutti di mare nell'ugola (perché li mangia) come i tizi che stanno sull'Olandese Volante.

La strofa di Irama, come le altre del resto, è un bell’ego-trip. Non particolarmente brillante dal punto di vista lirico, ma ditemi quando mai avete sentito uno uscito da Amici rappare con così tanta foga e arroganza. In particolare mi piace molto il modo in cui dice:

“Ci ho messo le radici dentro questa top five”

Effettivamente, non molti possono dire questa cosa senza dire una menzogna. Irama è uno di questi pochi, perché praticamente qualsiasi cosa faccia uscire, va subito alta in classifica. Non ci sorprendiamo neanche più che stia lì, perché ci sta da così tanto tempo che sembra che abbia messo le radici.

La strofa di Rkomi è scritta benissimo e c’è poco da dire, i versi che vi riporto sono molti, ma ve li spiegherò brevemente.

“Tu fai quello che non cambia perché non sai fare altro
Se ci penso, sarebbe molto peggio
Parlare del quartiere coi milioni nell'home banking
Non era vendere, il punto era non sedersi
Per fare lo stesso album, ripetersi quindici anni
Baby, parlo di sesso perché adesso
È tutto ciò che faccio dopo anni a fare la guerra
A te che manca il me di certi tempi
Non c'era un gran rapporto a ripensarci, mi chiedo cosa ti manchi
Il rap di oggi è un parente un po' ripetitivo
Sfrutta vecchie esperienze perché non ha più teorie”


Affronta una tematica comunissima nella musica, ovvero i fan che rimproverano agli artisti di non essere più quelli degli esordi e di essersi venduti, ma soprattutto di essere cambiati.

Rkomi dice tutte queste cose, ma fondamentalmente il messaggio è che se ora la sua vita è cambiata da quando ha iniziato a fare musica, è giusto che parli di quello che vive ora. Sarebbe abbastanza ridicolo, oltre che poco credibile, continuare a parlare delle stesse cose. Chi lo fa per tutta la carriera è perché sa fare solo quello e sembra un po’ come quello zio che racconta solo cose di quando era giovane, ingigantendo ogni storia per renderla più accattivante, ma di fatto ora quello di cui parla non gli appartiene più e noi ci siamo pure stancati di sentire sempre le stesse cose.

Poi arriva Kid Yugi, che secondo me ha fatto un po’ troppe strofe in questi due anni e ho paura che sia stato spremuto un po’ troppo dall’industria. Ha fatto feat un po’ con chiunque, alcuni se li poteva proprio risparmiare, ma quasi sempre ha mantenuto degli standard molto alti, sia a livello di punchline che di contenuto.

Una volta avevo letto da qualche parte che ogni 3 anni, nel rap italiano, nasce un fiore dal cemento. Inteso come se da un quartiere, in mezzo alle tematiche di strada e da una situazione disagiata, esca un rapper con una penna più sensibile e più poetica rispetto a quella dei suoi colleghi che emergono con lui.

È iniziato tutto nel 2013 con Barabba Mixtape di Achille Lauro, poi nel 2016 è uscito Tedua con Orange County, tre anni dopo è successo di nuovo con Scialla Semper di Massimo Pericolo e infine, nel 2022 con The Globe con Kid Yugi.
Quando lessi questa cosa, era sicuramente prima del 2022, ma forse pure prima del 2019, quindi io ci credo che l’anno prossimo avremo un altro fenomeno del genere.

Ma torniamo alla canzone.
Il verso che vi riporto di Kid Yugi è il seguente:

“Cristo si è fermato ad Eboli, io abito più giù”

‘Cristo si è fermato ad Eboli’ è il titolo di un romanzo di Carlo Levi che non ho letto, ma che se non ho capito male parla delle condizioni disumane in cui vivevano i contadini del sud Italia nel primissimo dopoguerra. Kid Yugi è originario di Massafra, in provincia di Taranto, che geograficamente è più a sud di Eboli che invece si trova in provincia di Salerno.
Questo vuol dire che se Cristo si è fermato ad Eboli, come diceva Levi, visto che le condizioni di vita dei più poveri erano disagiate ed arretrate, lui vive ancora più giù di lì. Quindi ci sta dicendo che viene da un posto, se possibile più arretrato e disagiato. Insomma più lontano e più dimenticato da Dio.

Calmaaaaa! Non linciatemi! Così come il pezzo di Olivia Rodrigo, questo brano è qui per un motivo. Anzi più di uno.

Il primo è che al giorno d’oggi, nel mainstream, per poter fare più ascolti e quindi più soldi, si riempiono gli album di featuring, spesso però sono fatti tanto per fare e il risultato è quasi sempre discutibile. In questo caso invece, tutti e 4 gli artisti si sono impegnati e hanno fatto una sorta di masterclass su come si fanno i feat.

Il secondo motivo è che prima della canzone c’è uno skit incredibile. Una lezione di vita detta con la voce calda di Ernia. Meglio di così non si poteva.

Lo skit è il seguente:

“E quindi pensi di essere un figlio unico?
Di essere all'altezza
Allora suda, ragazzo, suda
E quando torni a casa, piangi, ragazzo, piangi
Perché non ce l'hai fatta
Ed è solo così che per un caso fortuito
Per un incredibile allineamento di pianeti, potresti riuscirci”


Sicuramente qua non c’è niente di così profondo, però parliamo comunque di un ottimo consiglio da parte di chi è riuscito a fare qualcosa nella propria vita.
Devo dire che se le stesse parole fossero uscite dalla bocca da uno degli altri 3, non penso che ci avrei dato troppo peso.

In poche parole Ernia ci sta dicendo di impegnarci e di non arrenderci. Sembra banale, lo so, ma è il modo in cui ce lo dice che fa la differenza. Perché comunque ci sta facendo capire che le cose non dipendono solo da noi, ma che noi dobbiamo fare sempre il massimo. Altrimenti quando sarà il nostro momento, se ci sarà un nostro momento, rischieremo di bruciarci quest’opportunità.

Non solo, ma ci sta dicendo che se ci sentiamo veramente portati per qualcosa, dei figli unici, l’unico modo per far sì che il mondo intero se ne accorga è continuare a impegnarci, a sudare, a piangere e a continuare ad insistere finché non si allineeranno i pianeti e riusciremo ad emergere.

Ma ora andiamo avanti con la canzone.
Ho pensato di evidenziare un passaggio per ogni strofa, quelli che mi hanno colpito di più.

Andiamo in ordine di apparizione, quindi iniziamo con Ernia.
A parte la cazzimma con cui rappa che da sola basta tenere in piedi la sua strofa, ma mi ha particolarmente colpito questa barra.

“Crudi di mare nell'ugola, l'Olandese Volante”

Qualche verso prima parlava di mangiare tonno dalla scatola ed è abbastanza evidente che voglia dirci che con il tempo è cambiato il suo modo di mangiare il pesce. Dal tonno in scatola che usa come simbolo di povertà, ai frutti di mare, che sono un po’ un simbolo di ricchezza.
Ma non è per questo che mi ha colpito. Mentre mi arrovellavo su cosa cazzo c’entrasse l’Olandese Volante, ho pensato al fatto che è anche una nave nel film ‘Pirati dei Caraibi’. Nel film appaiono questi esseri, mezzi umani e mezzi creature marine, coperti di gusci e di molluschi, pure sulla zona del collo e quindi verosimilmente pure nella gola. Essendo i frutti di mare, fondamentalmente molluschi, secondo me la reference è proprio quella. Ha i frutti di mare nell'ugola (perché li mangia) come i tizi che stanno sull'Olandese Volante.

La strofa di Irama, come le altre del resto, è un bell’ego-trip. Non particolarmente brillante dal punto di vista lirico, ma ditemi quando mai avete sentito uno uscito da Amici rappare con così tanta foga e arroganza. In particolare mi piace molto il modo in cui dice:

“Ci ho messo le radici dentro questa top five”

Effettivamente, non molti possono dire questa cosa senza dire una menzogna. Irama è uno di questi pochi, perché praticamente qualsiasi cosa faccia uscire, va subito alta in classifica. Non ci sorprendiamo neanche più che stia lì, perché ci sta da così tanto tempo che sembra che abbia messo le radici.

La strofa di Rkomi è scritta benissimo e c’è poco da dire, i versi che vi riporto sono molti, ma ve li spiegherò brevemente.

“Tu fai quello che non cambia perché non sai fare altro
Se ci penso, sarebbe molto peggio
Parlare del quartiere coi milioni nell'home banking
Non era vendere, il punto era non sedersi
Per fare lo stesso album, ripetersi quindici anni
Baby, parlo di sesso perché adesso
È tutto ciò che faccio dopo anni a fare la guerra
A te che manca il me di certi tempi
Non c'era un gran rapporto a ripensarci, mi chiedo cosa ti manchi
Il rap di oggi è un parente un po' ripetitivo
Sfrutta vecchie esperienze perché non ha più teorie”


Affronta una tematica comunissima nella musica, ovvero i fan che rimproverano agli artisti di non essere più quelli degli esordi e di essersi venduti, ma soprattutto di essere cambiati.

Rkomi dice tutte queste cose, ma fondamentalmente il messaggio è che se ora la sua vita è cambiata da quando ha iniziato a fare musica, è giusto che parli di quello che vive ora. Sarebbe abbastanza ridicolo, oltre che poco credibile, continuare a parlare delle stesse cose. Chi lo fa per tutta la carriera è perché sa fare solo quello e sembra un po’ come quello zio che racconta solo cose di quando era giovane, ingigantendo ogni storia per renderla più accattivante, ma di fatto ora quello di cui parla non gli appartiene più e noi ci siamo pure stancati di sentire sempre le stesse cose.

Poi arriva Kid Yugi, che secondo me ha fatto un po’ troppe strofe in questi due anni e ho paura che sia stato spremuto un po’ troppo dall’industria. Ha fatto feat un po’ con chiunque, alcuni se li poteva proprio risparmiare, ma quasi sempre ha mantenuto degli standard molto alti, sia a livello di punchline che di contenuto.

Una volta avevo letto da qualche parte che ogni 3 anni, nel rap italiano, nasce un fiore dal cemento. Inteso come se da un quartiere, in mezzo alle tematiche di strada e da una situazione disagiata, esca un rapper con una penna più sensibile e più poetica rispetto a quella dei suoi colleghi che emergono con lui.

È iniziato tutto nel 2013 con Barabba Mixtape di Achille Lauro, poi nel 2016 è uscito Tedua con Orange County, tre anni dopo è successo di nuovo con Scialla Semper di Massimo Pericolo e infine, nel 2022 con The Globe con Kid Yugi.
Quando lessi questa cosa, era sicuramente prima del 2022, ma forse pure prima del 2019, quindi io ci credo che l’anno prossimo avremo un altro fenomeno del genere.

Ma torniamo alla canzone.
Il verso che vi riporto di Kid Yugi è il seguente:

“Cristo si è fermato ad Eboli, io abito più giù”

‘Cristo si è fermato ad Eboli’ è il titolo di un romanzo di Carlo Levi che non ho letto, ma che se non ho capito male parla delle condizioni disumane in cui vivevano i contadini del sud Italia nel primissimo dopoguerra. Kid Yugi è originario di Massafra, in provincia di Taranto, che geograficamente è più a sud di Eboli che invece si trova in provincia di Salerno.
Questo vuol dire che se Cristo si è fermato ad Eboli, come diceva Levi, visto che le condizioni di vita dei più poveri erano disagiate ed arretrate, lui vive ancora più giù di lì. Quindi ci sta dicendo che viene da un posto, se possibile più arretrato e disagiato. Insomma più lontano e più dimenticato da Dio.

Angolo del fastidio

Angolo del fastidio

Angolo del fastidio

Non capisco perché le strofe siano di lunghezze differenti. Ernia parte con 12 barre, poi arriva Irama che ne fa 8, Rkomi fa una 16 e Kid Yugi chiude con 8. Che cazzo chiami a fare Kid Yugi per 8 barre, dai.

Poi un po’ troppi ritornelli forse, ne avrei messi di meno, ma uno alla fine, perché l'ultimo verso di Yugi non è abbastanza potente da potersi permettere di essere la chiusura dell'intero pezzo. Se avessi scelto io avrei fatto una cosa tipo:
strofa di Ernia > strofa di Irama > ritornello > strofa di Rkomi > strofa di Kid Yugi > ritornello.

Ancora più esotico sarebbe stato fare tutte strofe da 12 o da 16 barre e nessun ritornello. Peccato non sia stato così.

Non capisco perché le strofe siano di lunghezze differenti. Ernia parte con 12 barre, poi arriva Irama che ne fa 8, Rkomi fa una 16 e Kid Yugi chiude con 8. Che cazzo chiami a fare Kid Yugi per 8 barre, dai.

Poi un po’ troppi ritornelli forse, ne avrei messi di meno, ma uno alla fine, perché l'ultimo verso di Yugi non è abbastanza potente da potersi permettere di essere la chiusura dell'intero pezzo. Se avessi scelto io avrei fatto una cosa tipo:
strofa di Ernia > strofa di Irama > ritornello > strofa di Rkomi > strofa di Kid Yugi > ritornello.

Ancora più esotico sarebbe stato fare tutte strofe da 12 o da 16 barre e nessun ritornello. Peccato non sia stato così.

Trovi tutte le canzoni in questa playlist.

Un abbraccio.
Edo

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Un abbraccio.
Edo

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Un abbraccio.
Edo

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149D 12H 30M 37S

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